

Ha soggiornato in Agosto 2013
Risalendo dalla valle verso il borgo, spunta dietro le mura del convento francescano, la sagoma maestosa di un cipresso secolare… si dice sia stato piantato da san Francesco in persona che, in sosta a Verucchio, nel bruciare il suo bastone di cipresso, si accorse che non voleva ardere, così lo conficcò nel terreno e questo germogliò… da 800 anni è lì, immenso e solenne, in un contesto di incredibile pace e spiritualità.
Tra X e VII secolo a.C. prima della fondazione di Roma, le colline Romagnole erano abitate dalla ricca e raffinata civiltà etrusco-villanoviana che aveva a Verucchio una delle sue capitali. Gli intensi rapporti commerciali con l’oriente e il nord Europa, sono testimoniati dai numerosi reperti recuperati dalle necropoli; gioielli in ambra e oro, esposti nel museo cittadino assieme a mobili in legno, ceste con sementi e frutta secca, tessuti… vecchi di 3000 anni e incredibilmente arrivati fino a noi grazie alle particolari condizioni del terreno.
Il grazioso borgo ospita anche l’antico castello dei Malatesta, la collegiata con il prezioso crocifisso di scuola giottesca e l’antica piazza con i caratteristici negozi di prodotti tipici.
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